Una banale iscrizione a un sito/social nektowrk è sufficiente per rilasciare informazioni personali al web… Sulla base di questo nasce il GDPR, regolamento europeo volto a proteggere i dati personali dei cittadini europei…vediamo come!
Un semplice click e i propri dati personali vengono condivisi in un sistema sempre più integrato tra siti internet, social network e app varie (basta pensare a un semplice “accedi con Facebook” tramite il quale conferiamo ‘accesso a molteplici dati personali). Sulla base di questa interazione e condivisione di dati online e non solo l’Unione Europea ha emanato un regolamento, conosciuto come GDPR, volto a “proteggere i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche, in particolare il diritto alla protezione dei dati personali” (Art. 1).
Tra meno di 90 giorni i cittadini avranno un più facile accesso alle informazioni riguardanti i loro dati personali, le finalità e modalità di trattamento degli stessi. Inoltre, sarà introdotto il diritto alla portabilità dei dati (trasferimento dei dati personali tra i vari servizi online) e il diritto all’oblio (cancellazione dei propri dati a seguito di perdita di interesse, inutilizzo di quel servizio). Le aziende, oltre a dover garantire i servizi appena descritti, dovranno: a) notificare le gravi violazioni dei dati ai soggetti interessati e alle autorità di vigilanza; b) svolgere l’analisi dei rischi connessi e le relative valutazioni dell’impatto di tali rischi sulla privacy dei propri clienti. In breve possiamo dire che dovranno operare sulla base dei principi di responsabilità e trasparenza.
Le imprese che dal 24/05/2018 non opereranno in conformità con il regolamento europeo potrebbero essere soggette a sanzioni fino al 4% del fatturato globale dell’impresa.
Il rischio di un attacco informatico è un fenomeno in forte crescita tanto per le piccole – medie imprese italiane quanto per le Pubbliche Amministrazioni (aumentano di circa il 10% ogni anno). Tale rischio può compromettere la continuità del business aziendale creando danni alla reputazione dell’azienda o conseguenze legate all’aspetto finanziario e alla perdita dei dati sensibili.
UNA NUOVA FIGURA: IL DATA PROTECTOR OFFICER
Il GDPR al fine di garantire una maggior tutela e protezione dei dati personali, oltre a delineare il ruolo e le competenze del titolare e del responsabile del trattamento introduce una nuova figura: il Data Protection Officer (DPO). Esso è incaricato di assicurare una gestione corretta dei dati personali nelle imprese e negli enti pubblici tramite un monitoraggio regolare e sistematico su larga scala dei soggetti coinvolti nel trattamento dati.
Questa figura deve avere competenze giuridiche e informatiche arricchite da capacità organizzative e di controllo dettate dal delicato compito di assistere il titolare o il responsabile del trattamento nella gestione dei dati in conformità alla normativa in materia di privacy. Il DPO non è necessariamente una risorsa interna ma può tranquillamente essere un soggetto esterno. La sua figura è facoltativa nelle imprese mentre è obbligatoria per gli enti pubblici.
COME TUTELARSI
Al fine di prepararsi al meglio all’attuazione del GDPR e alla protezione dei dati personali e dei propri clienti da eventuali attacchi informatici è necessario sviluppare e rinforzare un codice di condotta aziendale e un piano di sicurezza per la gestione delle emergenze. Inoltre, è opportuno trasferire il rischio di eventuali perdite ad un’adeguata copertura assicurativa.
Assiponte grazie alla collaborazione con AEC può sostenerti su diversi fronti: dalla responsabilità civile in caso di violazione della privacy fino ai danni propri come l’interruzione dell’attività causata da un attacco cyber o da un danno al sistema. Inoltre AEC è in grado di fornire copertura assicurativa per Il titolare e il responsabile del trattamento dei dati ma anche per il DPO.
Il 24 maggio l’attuazione sarà definitiva, per consulenza o protezione Assiponte è al tuo fianco…Contattaci!
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